L’HOTEL COME SCENA: LA DRAMMATURGIA NEL DESIGN DI SPAZI ICONICI.
Nel mondo dell’hospitality, ogni spazio ha il compito di raccontare una storia, come se fosse una scena teatrale che si svela agli occhi dell’ospite, passo dopo passo. Questo spettacolo non è solo questione di atmosfere avvolgenti poiché anche l’ingegnerizzazione accurata dei percorsi, gli ambienti studiati nei minimi dettagli e i punti di contatto sono elementi fondamentali per rendere ogni esperienza memorabile, ogni palcoscenico davvero unico.
Dietro ad ogni progetto c’è un’attenzione meticolosa per gli aspetti di logistica e di funzionalità degli spazi: ciascun ambiente è studiato sia per il suo aspetto estetico, sia per la sua capacità di rispondere prontamente ai diversi bisogni. I percorsi sono studiati per guidare l’ospite istintivamente attraverso la struttura, ed è proprio questa semplicità apparente ad essere il risultato di uno studio approfondito dei flussi. Ingresso - hall, hall - camera, camera - spa: l’ingegnerizzazione dei percorsi nei vari ambienti rende ogni passaggio intuitivo, grazie ad elementi architettonici mai invasivi. Le linee visive, la differenziazione dei materiali, le variazioni di luminosità e di texture non sono altro che strategie da noi usate per creare un “fil rouge” invisibile, ma presente, si tratta di una coreografia nascosta, dove ogni movimento dell’ospite è anticipato, ogni possibile necessità considerata e dove occhio e mente sono appagati da elementi d’arte, preziosi oggetti per l’arricchimento personale con i quali dialogare.
La mia visione per l’hospitality si basa su un’architettura che accompagni, guidi e sorprenda l’ospite che viene coinvolto permettendogli di vivere un’esperienza totalizzante e continua con lo spazio che lo circonda, come attraverso l’offerta di up selling e cross selling possibili negli appositi touchpoint all’interno dei percorsi della struttura. Questi touchpoint, sono parte integrante del design e rappresentano momenti chiave d’interazione tra ospite e spazio, creando tra loro una narrazione avvolgente. Sono elementi di design studiati per sorprendere, accogliere e informare, senza mai sovrastimolare. Un dettaglio tattile, come un’opera d’arte dalla finitura piacevole o un’area relax con una library che si svela all’improvviso lungo un corridoio: tutto è pensato per aggiungere valore all’esperienza dell’ospite, prendendosi cura di lui.
L’ingegnerizzazione dei percorsi e dei touchpoint non è solo una questione di funzionalità, ma anche di emozione. Nei nostri progetti, questi elementi sono disposti in modo da amplificare il senso di meraviglia, creando una successione di sorprese, di scoperte silenziose che rendono il soggiorno unico. È come se ogni percorso fosse una “sceneggiatura” studiata nei minimi dettagli, dove l’ospite, protagonista inconsapevole, si muove liberamente all’interno di un’esperienza immersiva.
Lo spettacolo creato dall’ingegnerizzazione dei percorsi e dai touchpoint non mira solo alla funzionalità, ma anche ad emozionare. Ogni ambiente è come una “scenografia” studiata nei minimi dettagli, dove la successione di sorprese, di scoperte silenziose e il senso di meraviglia da esse creato, rendono ogni soggiorno unico.
In quest’opera, io e il mio team collaboriamo con esperti di diverse discipline: ingegneri, artisti, esperti di illuminazione e di acustica, per garantire che ogni singolo dettaglio risponda sia alle esigenze tecniche sia alle aspettative emozionali. Ogni progetto diventa così un insieme complesso ed armonico di elementi che si combinano per creare un effetto finale avvolgente e coinvolgente, dove l’ospite può abbandonarsi all’esperienza immersiva senza interruzioni.